mercoledì 1 ottobre 2008

Profezia.

Sta mattina mi è arrivata questa mail da Silvia, mi avvisava dell'esistenza di questo "lungimirante pensiero" lo ha definito lei, sulla situazione attuale, pensiero di cui non ero a conoscenza.
Mi pare davvero profetico Calamandrei che già nel 1950 parlava così!
Ve la posto insieme ad una confidenza: non manderei mai per nulla al mondo i miei figli in una scuola privata e non condivido affatto le motivazioni di quei genitori che lo fanno.

«Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione , non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche,a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece cha alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico».

(intervento di Piero Calamandrei pubblicato nella rivista Scuola Democratica, 20 marzo 1950).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Calamandrei, per chi non lo sapesse,è uno dei Padri Fondatori. Venne eletto,cioè, per prendere parte all'Assemblea costituente, organo incontrollato che ebbe il non facile compito di redigere la nostra Carta Costituzionale.
A proposito della nostra Costituzione, Calamandrei disse questo:"La Costituzione è presbite,perchè guarda avanti e vede meglio in lontananza.(...)Il nostro compito di eredi di questo grande patrimonio è di salvaguardarlo dai miopi."

Anche Calamandrei ha dimostrato di essere "presbite" in questo pensiero sulla scuola(giustamente definito "lungimirante" dai Cascino) .

Anonimo ha detto...

Avevo già letto anch'io questo passo in giro per il web in questi giorni.
Sono d'accordo ma non del tutto, come al solito secondo me non bisogna generalizzare.
Ho fatto le elementari in un istituto privato (che però in realtà era un istituto cattolico gestito da suore più che una "scuola privata" classica...) e sinceramente non ho avuto solo "l'illusione" che l'istruzione sia stata migliore.
Sono comunque d'accordo sul fatto che *possa esistere* tristemente un metodo subdolo per giostrare il conflitto pubblico-privato in favore di quest'ultimi.
Riguardo al fatto di mandare o meno i miei figli in un istituto privato, non so rispondere al momento. Credo che valuterò quel giorno... e deciderò in base a tanti aspetti. Senza dubbio so che non tradirò ciò in cui credo e per questo non ho paura della scelta.
Ciao,
Emanuele

dudu ha detto...

@Rikki: sei un mito! lo sai come amo e difendo la Costituzione io!

@Manu: no, io non sono una che generalizza! Anzi! Prima di strutturare la mia opinione vado in lungo e in largo, cerco, studio, sento, mi confronto...
Io non riesco a scorgere nessun buon motivo nella scelta dell'istituto privato! Tutto qui!
Non sto dicendo che non ci sia gente valida ad insegnarvi! Altro che, due miei carissimi amici, uno dei quali frequentatori del blog (che sono sicura vi dirà presto la sua!) hanno insegnato (ed uno ancora insegna) a scuola privata e io ritengo che siano due persone strasuperpreparate (uno era pure mio compagnetto di banco al liceo, l'altro "attiguo"!), non metto in dubbio la preparazione di ALCUNI insegnanti di scuola privata, ma appunto "NON GENERALIZZO"!! Ce ne sono degl'altri che...Ammazza! Ma lo stesso può dirsi della scuola pubblica, con la differenza che è pubblica! Res publica! Alla portata di tutti, per tutti, garantita a tutti...Se solo sapesse essere gestita, riformata, curata...Va bè, ora vado di fretta, ma possiamo anche parlarne meglio, posso dirvi la mia e posso ribadirvi che non la prediligerei per nulla al mondo! Non ho figli, ma lo so già da ora! =)