lunedì 24 novembre 2008

C'era un post...E oggi non c'è più.

Il perchè di una cancellazione.
Non ho mai cancellato un post, questo significa che la cosa mi sta particolarmente a cuore.
Ieri ho scritto un post (due) d'impulso e Andrea (che è il mio grillo parlante!) mi ha messo qualche riflessione in testa.
Quando ho scritto ero molto delusa e amareggiata (lo sono tutt'ora), ho indirizzato le mie parole ad una serie di "categorie" umane, in realtà era solo una persona che avevo in mente quando ho scritto! Probabilmente, mi faceva pensare Andrea, l'interpretazione poteva non esser chiara per il resto della gente che leggeva e magari in un modo o in un altro, poteva "sentirsi mandato a fanculo" anch'esso!
Ovviamente non mi va che si travisi e allora lo metto in chiaro perchè così si possa escludere ogni fraintendimento.
Il post era dettato dalla delusione che ha trasformato la mia benevolenza (fraintesa in presunzione forse) in rabbia e non è alla rabbia che voglio improntare la mia vita! La debolezza può anche starci, l'importante è fugare in fretta la tentazione ed oggi mi sento molto più forte di ieri nel voler tornare sul mio "sentiero della sfida", quello della "testimone con la mia vita" di Cristo.
E' una sfida che ho raccolto già da qualche tempo e se anche sono consapevole degli scarsi risultati, delle piccole mete umane che posso raggiungere o che ho raggiunto fin ora, io ci provo lo stesso a puntare in alto!
Per questa ragione, come mi ha insegnato il buon Fabione, tiro fuori la frase magica, mi scuso per i modi, ma non per i contenuti!
I modi, infatti sono stati dettati dalla tentazione, i contenuti sono invece, il mio pensiero strutturato. Tutte quelle situazioni che integrano le fattispecie che ho categorizzato nel post di ieri, sono situazioni che non condivido, che disapprovo, che rifuggo.
Sono certa di aver parlato, vissuto, condiviso con persone speciali la mia vita, e sarebbe una bugia dire il contrario, per questo sono certa che non si lasceranno influenzare da un impulso e che se avranno dubbi, correranno da me per fugarli, correranno a chieder spiegazioni e non si fermeranno ad un preconcetto e ad un pregiudizio.
Bò, penso questo, forse perchè è esattamente ciò che farei io e credo sia lo stesso anche per loro.
Un mio sentimento è cambiato umanamente e irreversibilmente, (cioè umanamente irreversibilmente! Nel senso che io in questo momento non ho la voglia di resettare e ripristinare!), ma stiamo parlando di un sentimento, che non è la totalità dei sentimenti! E se c'è il rispetto (nonostante il sentimento sia cambiato), al di là dell' apprezzamento e della comunione, si può lo stesso volersi bene, non condividersi, non viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda, ma rispettarsi. Sono anche certa che la sensibilità degli altri prescinderà dalle mie scelte e che le due cose possano convivere.
Se queste parole risulteranno enigmatiche, non avrò difficoltà di chiarirle a chi avrà bisogno di vederci meglio, anzi, sono qui per questo!

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema dell'uomo è quello di coniugare, ed essere convinto che sia giusto così, il sentimento quello buono, quello benevolo con il rispetto e se lo stesso cambia in base a dei concetti o pareri diversi, tutto finisce lì!
Al contrario secondo me e la mia esperienza personale il rispetto se veramente esiste è per sempre ed il tempo semmai ti aiuta a maturare e riconsiderare un sentimento eventualmente mutato!Spero di aver reso chiaro il mio concetto, baci