lunedì 19 maggio 2008

La Cassazione, ancora una chanche.

Mi stavo occupando di un ricorso per Cassazione...La Corte di Cassazione è l'organo supremo di giustizia al vertice dell'intero ordine giudiziario che elargisce ai cittadini una importante garanzia per violazione di legge. (Anche alla violazione della legge c'è rimedio!) Le impugnazioni in generale rappresentano la possibilità della revisione di una decisione, nello specifico la Cassazione diciamo pure che "non entra nel merito", ma si limita all'esame della forma, ma questo è un altro paio di maniche! Non voglio fare la giurista in questo momento!
Il mio cervello è in continuo ribollire ed anche se in questo momento mi sto occupando di diritto, non posso tarpare le ali di un pensiero che vola verso una cosa che in questo momento mi sta particolarmente a cuore.
Il concetto è questo: la chanche.
La seconda possibilità.
Mi rendo conto che dare una seconda possibilità quando si è certi che possibilità non ne esistano, forse non è molto ortodosso, ma mi chiedo io: donde proviene la certezza?
Sin da quando ero bambina -e vi sto per confidare una mia pecca (difetto/pregio non so!) mostruosa...A prima vista tutto direste di me tranne ch'io possa esser così...- mia mamma mi apostrofava "l'eterna indecisa". Gli anni sono passati e sarà che la natura del mio segno d'acqua mi calza a pennello, ma l'indecisione è rimasta una mia caratteristica peculiare.
Le mie decisioni non sono fatte di rimpianti mai. Non torno in dietro dopo la consapevolezza della scelta...Anche se per delinearla ci metto più tempo del "tutto di botto".
Quello è un soggetto così diverso da me!
Ci penso e ci ripenso, e se...E se non...Alla fine "
quaglio". Mi rendo conto che l'indecisione mi ruba del tempo prezioso, ma allo stesso tempo la benedico perchè conferisce valore alle mie scelte, le radica, le rende frutto di incessante ricerca.
Mi chiedo perchè, non riuscendo a trovare l'origine della certezza, non si possa dare più spazio all'incertezza e all'indecisione!
Non fraintendete! Non mi faccio promotrice del "beneficio dell'inventario"...Ci sono certezze che non metto in discussione, quanto è vero Iddio per esempio.
Però mi piace ponderare, masticare, sminuzzare per meglio digerire (e fare digerire a volte!).
"
Chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza"...Ed allora non privatevi della revisione di una scelta, una delle cose meno "umane" - e quando dico umane intendo di uomini che sappiano essere coerenti testimoni nel secolo- è vivere una vita di bivi davanti ai quali ci si ferma o magari si torna in dietro. La cosa più umana, invece, è imboccare una direzione della "forcola". La cosa più terrena, dopo la verifica di una direzione sbagliata, è cambiare arteria.
Non restare fermi mai, cambiar rotta non è affatto disonorevole.

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